Maremma amara
Ciò che è avvenuto è che la chimera della Maremma la raccontavate come una terra carica di potenzialità che non sarebbe mai entrata nelle grinfie delle speculazioni. Da trent'anni la doppiezza e l'opportunismo hanno invece caratterizzato la condotta politica di chi ha amministrato questa pseudo nazione chiamata Maremma. Un territorio tutelato non è quello grossetano anzi! I territori tutelati sono quelli olandesi, tedeschi, inglesi. Non è vero che in Maremma c'è tutto. Quel tutto maremmano c'è dovunque. E' troppo facile accontentare prima i potenti e poi denominare ciò che resta fuori dalle loro intenzioni ed azioni, territorio tutelato. La pianificazione grossetana ha accontentato i potenti ed i leccaculo, riempiendo le pance ed i conti correnti ai primi e mettendo le chiappe al sicuro ai secondi. Le mosche bianche mi capiranno. Gli spropositi edilizi vistosamente e grossetanamente aggressivi dimostrano che il proposito della ricchezza , quello del vero capitalismo europeo, non si sia neppure sfiorato. Per capire meglio serve un esempio, quello dell'industria mondiale del legno: sia in Amazzonia che in Svezia si produce legno per tutto il mondo, solo che in Amazzonia si taglia e si scappa (e semmai si lasciano gli assolati terreni ai coltivatori di oppio) mentre in Svezia, per ogni albero tagliato se ne ripiantano cinque. Le ambedue metodiche arricchiscono qualcuno. Ma una devasta il territorio e l'altra lo arricchisce. Indovinate come si fa a Grosseto. La pianificazione territoriale va fatta bene! Nessuno vuole sconfiggere il capitalismo, ma qui si pensa che per operare al cuore di una persona basti un lanciatore di coltelli del circo. Non è sufficiente avere una lama in mano, ci vuole il chirurgo e il bisturi! La pseudo politica grossetana, quella con cui mi avete cresciuto, quella che “in Maremma c'è tutto”, si sbagliava. In Maremma c'è pochino, in senso lato. I piani regolatori non si misurano in kili di carta e in metri cubi di case, ma in contenuti che generino bene comune, rispetto dell'ambiente, benessere culturale e anche lavoro. Altrimenti tutti potremmo fare gli scrittori ma qui con il libro scritto c'ha guadagnato solo il tipografo. Si potrebbe pensare che il successo urbanistico della “167” di Gorarella (la prima applicazione italiana) sia stato un colpo di culo dovuto alla contingenza dei tempi ed ai numeri in gioco. Ma dopo quello, l'urbanistica è diventata carta igienica. Quando si dice che nel grossetano non ci sono settori predominanti è vero, e vero fino in fondo, cioè che la mediocrità dei settori nella competizione regionale e nazionale è anche nei cervelli di quelli che hanno amministrato, e chi da questo è stato appagato sono i grossolani, che forti di un borsello pieno (ma solo quello) hanno ridotto la loro Maremma in vera Maremma Amara ovvero come sibillinamente diceva l'anonimo poeta, “l'uccello che ci va perde la penna”. Ed infatti chi voleva fare l'uccello, cioè volare libero, le penne ce le perde. Quindi l'uccello, dalla Maremma se ne deve andare. Gli uccelli rimasti sono quelli di allevamento, in batteria, che si sono accontentati della gabbietta e che quella manciata di becchime al giorno l'hanno avuta.
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