economie locali



Già da alcuni anni ormai, le iniziative edilizie non seguono il ritmo dei decenni precedenti. I cicli storici ci sono sempre stati ed hanno interessato e alterato i più variegati aspetti della società. Le modificazioni sociali, condizionate ora dalla salute pubblica, dalle guerre, dai regimi vigenti hanno influenzato le economie, gli interessi, la cultura delle popolazioni. Se osserviamo addirittura le varie civiltà negli stessi momenti storici, si possono evidenziare differenze profonde. Realtà economiche circoscritte e tradizionalmente poco adattabili alle modificazioni sociali risentono marcatamente della crisi proprio perché poco abituate ad affrontare le modificazioni montanti. L'Italia risente più di altri di questo attrito e nella stessa Italia i territori si distinguono ulteriormente. Località come Grosseto risentono marcatamente della crisi perché anche quando la crisi non c'era hanno sempre "vissuto" di riflesso dell'economia e delle tendenze estranee alla realtà locale. Territori come Grosseto non hanno mai avuto un peso economico condizionante, anzi, diciamo che se qualcuno non avesse portato le merci saremmo tutti "morti di fame". Illusionisti della politica, secondo le loro labili capacità e potenzialità hanno semplicemente, appunto, illuso di poter elaborare scelte positive per l'economia locale, ma penso che fattori oggettivi abbiano comunque imposto l'economia grossetana. La stessa localizzazione "infelice" ha sterilizzato quasi ogni iniziativa, non perché questo territorio non possegga fattori naturalmente apprezzabili ma in un' Italia la cui economia e stata molto condizionata dall'orografia e da una storica vivacità del nord, città e territori come Grosseto sono inesorabilmente tagliate fuori dal gioco. Ora più che mai giacché sono addirittura le macroeconomie a decidere le sorti dei popoli la crisi morderà molto di più di quanto ci si possa immaginare. Inoltre serve guardare da due punti di vista, uno, quello della vita della persona fisica, l'altro quello generazionale. Diciamo che alcuni si salvano perché, e oggi lo possiamo ben dire, tenuti in gioco da macroorganismi di organizzazione sociale come gli Enti locali, le istituzioni sanitarie ecc. proprio a dimostrazione che la tendenza di certa parte della società occidentale vuole e vede questo tipo di struttura, ma chi in queste organizzazioni non può starci , per scelta o per destino, diciamo che la vede brutta. E dire che alcuni erano cresciuti con la convinzione che fossero le grandi organizzazioni sociali a poter sostenere il carico umano, organizzazioni dove il capitale potesse essere distribuito più che accumulato, ma le convinzioni non sono bastate e lo hanno preso in tasca, mentre chi sosteneva l'idea di un capitalismo di lucro si è "accontentato" della ricchezza distribuita e gli è andata bene, bontà loro!

Ero partito dalla crisi della nota ditta grossetana. Certo quello che ora scrivo potrebbe sembrare facile a dirsi con questi dati di fatto ma una certa spiegazione c'è. Grosseto ha vissuto molto sul concetto che costruire case crei economia. Certo, questo è stato ma il collasso è giunto. Costruire con certi canoni che io definisco empirici, spontanei, di primitivo ragionamento ha fatto sì che assistiamo ad un imperante accrescimento volumetrico di un qualcosa che io non me la sento di definire città. Ci tengo ad insistere su questo aspetto perchè se si vanno a studiare, a leggere, a capire altri canoni costruttivi europei si può vedere con limpidezza una evoluzione, un progresso tecnologico, ci sono molti esempi di cittadine europee senza scomodare le capitali. A Grosseto, limitata nelle comunicazioni , relazioni dirette con altre città, confronto, stimolo, ha perpetrato con un'edilizia come ho già detto molto elementare, empirica, volumi con tetti a capanna, terrazzi di cemento che non esistono nella storia dell'architettura, invenzioni empiriche di impresari venuti dai paesi limitrofi che a forza di mettere su pietre e mattoni hanno volumizzato un territorio. La monotecnologia e monotona ripetitività delle esecuzioni ha impoverito la capacità critica che serve a migliorarsi. Mancando il paragone, l'aver visto altre cose ha impedito il progresso tecnologico. Emblematico fu l'esempio dell'edificio che ha occupato l'area Rama in via Oberdan. Quando la volumetria fa il salto di scala ovvero si deve costruire un immobile decisamente più grande della consuetudine ci deve essere il salto di qualità nella tecnologia impiegata. Non si intonacano a mestola e frattazzo superfici di quella portata, non si incollano le mattonelle sulle superfici esterne come è stato fatto in quel caso. In quella volumetria si doveva intervenire appunto con altro sistema costruttivo e di rifinitura. Ma qui le maestranze non conoscono altra tecnologia se non quella della mestola e del frattazzo. Basta girare per varie cittadine europee e si può notore con evidenza il salto di tecnologia intercorso, laddove si può anche riscontrare una decisa cura del patrimonio esistente anche quando lo stile non è di elevato pregio. Si leggono interventi di intenso recupero del patrimonio esistente e impiego di tecniche all'insegna del risparmio energetico, dalla produzione dei materiali al loro impiego in opera per andare incontro all'efficienza energetica. Per non parlare del rispetto e cura delle parti comuni della città.

Un'azienda come l'Edilferro ha sempre servito le esigenze del cemento armato finalizzato all'unica realtà economica di impresa locale, costruire case. Credo inoltre che la struttura organizzativa sia quella che in fin dei conti ha caratterizzato la quasi totalità delle aziende grossetane, ovvero comprare una merce e rivenderla e quand'anche ci fosse stato un intervento sul semilavorato questo sia stato di minimo impegno tecnologico. A Grosseto sono state pochissime le aziende che hanno prodotto direttamente un bene dalla materia prima alla sua messa in commercio all'ingrosso. Si è agito quasi sempre sul compro-vendo senza metterci le mani e questo lo può fare chiunque in qualsiasi posto del mondo. Sono quelle azioni umane basate quasi del tutto sull'istinto primitivo. Per spiegarci con un esempio clamoroso che possa far capire bene: anche la Apple oggi si gongola a vendere gli ipad ma prima si sono fatti il culo a studiare l'informatica, le microtecnologie, hanno fatto ricerca!

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